Avvio ricco per la rassegna ApritiTuscia del Teatro Null con due appuntamenti, ricordiamo finanziata dalla Fondazione Carivit e dai Comuni che vi partecipano. Si parte sabato 2 luglio ore 21,15 da Gradoli Piazza Palombini con il recital “Ballate sul mondo” di Gianni Abbate, tratto dal suo libro pubblicato dall’Editore Davide Ghaleb, che presentato in anteprima a Roma, ora sbarca nella Tuscia. “Ho utilizzato il lockdown per dedicarmi alla scrittura e così che nascono questi testi.” – ci dice l’autore – “La spietatezza, l’immoralità del potere, l’arroganza, la meschinità, ma anche l’impotenza di chi soggiace, vengono fuori in queste Ballate con qualche guizzo, qui e là, di voglia di cambiamento, rivolta, rivoluzione, il tutto condito da graffiante ironia e disincanto. Nell’ultima ballata, come a sigillo, appare una speranza, o forse un desiderio-sogno: ritrovare un nuovo inizio. Il musicista e compositore Salvo McGraffio, che ho coinvolto in questa avventura, è riuscito a creare le giuste atmosfere musicali per le ballate, dove le parole si intrecciano e danzano sulla sua musica, per poi fondersi in un tutt’uno.
Invece, domenica 3 luglio ore 18,00, ci ritroveremo alla Rocca dei Papi di Montefiascone dove presento “Pinocchio o il rifiuto di crescere” insieme ad Ennio Cuccuini. Cosa succede quando si affronta un racconto molto noto? E cosa succede quando analizzando il linguaggio si aprono nuovi punti di vista che lo rendono più intricato e dirompente? Questo ed altro si ritrova in questo reading tratto dalla Filastrocca di G. Rodari dedicata al nostro burattino. La lunga, agile e vivace filastrocca di Rodari, usata per il nostro lavoro, è fedele al testo originale, le caratteristiche dei personaggi vengono tutte rispettate e le diverse sequenze narrative ci riportano al racconto di Collodi che ha educato e divertito intere generazioni. Ma la particolarità del nostro intervento sta nell’uso dei dialetti per i vari personaggi. Siamo in due in scena ma la gamma di timbri vocali e dialetti usati, ci danno la possibilità di ricreare un racconto polifonico che racchiude tutto il mondo di Pinocchio. La storia è sì di un burattino che diventa bambino vero, ma è anche l’esito ultimo di una polarità insita in ognuno di noi, adulto e bambino: quella tra bene e male, tra saggezza e brivido, tra maturità ed incoscienza. La storia di Pinocchio non finisce quando il burattino diventa bambino, ma quando si carica sulle spalle il padre Geppetto, rievocando la scena di Enea che fugge dall’incendio caricandosi il vecchio padre Anchise sulle spalle. Vi aspettiamo per queste nuove avventure.” L’ingresso è gratuito. Info: 3471103270 – iportidellateverina.it